Lettura a Prima Vista

Parallelamente allo studio tecnico del canto si ritiene molto importante uno studio specifico della Lettura a Prima Vista.

Normalmente nei concorsi per Artisti del Coro professionisti nelle Fondazioni Lirico Sinfoniche viene richiesta un’ottima lettura a prima vista per soddisfare le esigenze degli attuali ritmi di preparazione della produzione.

Ma anche un cantante che intende dedicarsi esclusivamente alla attività solistica dovrebbe diventare esperto nella lettura a prima vista perché la coscienza musicale di quello che si esegue è sicuramente una garanzia di una maggiore resa artistica.

Nelle epoche precedenti alcuni grandi cantanti erano assolutamente analfabeti come ad esempio il grande Tenore Galliano Masini ma non mancano esempi di grandi cantanti con un’ottima preparazione musicale, tra i vari come ultimo esempio può essere ricordato Placido Domingo che attualmente sta svolgendo l’attività di Direttore d’Orchestra.

Essere in grado di leggere uno spartito senza l’ausilio di uno strumento fornisce al cantante una coscienza e una maturità artistica decisamente superiori.

Lo studio della lettura a prima vista dovrebbe essere svolto parallelamente allo studio tecnico ed un insegnante coscienzioso non dovrebbe fare a meno di inserirlo nel programma formativo.

Purtroppo tale capacità è molto rara in molti cantanti ed è veramente un’umiliazione dovere essere schiavi di un pianista per rendersi conto di cosa si deve cantare.

Nel ‘500 i cantori erano tutti musicisti esperti ed erano in grado di comporre oltre che cantare. Marenzio, Palestrina, Bach (solo per citarne alcuni) erano tutti anche dei cantanti.

Studiare in modo generico il solfeggio non è una garanzia per diventare esperti in lettura a prima vista, abilità che invece necessita di uno studio specifico.

Purtroppo spesso molte persone anche diplomate con l’esame di solfeggio per strumentisti non sono poi in grado di intonare e leggere uno spartito in modo autonomo e nei concorsi per Artisti del Coro molti candidati, pur avendo un rendimento canoro sufficiente, sono respinti proprio a causa della insufficienza nella lettura a prima vista.

Ma anche un cantante solista deve essere in grado di leggere autonomamente uno spartito perché la coscienza musicale è direttamente collegata alla tecnica vocale. Quando si intona un intervallo avendone la conoscenza musicale si ottiene sicuramente un risultato migliore della semplice esecuzione “a orecchio”.

Non a caso nella sezione di studio della tecnica si è insistito sullo studio degli intervalli che sono i mattoni di qualsiasi melodia che si deve cantare.

Avere una coscienza musicale degli intervalli influisce sulla loro produzione e sulla loro intonazione, garanzia assoluta per una esecuzione artistica di livello superiore.

Nel corso di vari anni si è individuato un metodo che garantisce l’acquisizione della lettura a prima vista e tale studio viene valutato indispensabile alla formazione professionale di qualsiasi cantante.